Quando penso a un’esperienza culinaria che mi ha davvero colpito, l’immagine di un autentico izakaya giapponese mi balza subito alla mente. Non è solo il cibo squisito, ma quell’atmosfera vibrante e incredibilmente accogliente, quasi un abbraccio caloroso dopo una lunga giornata, che ti fa sentire immediatamente a casa.
Ho notato come, anche qui in Italia, questi piccoli gioielli stiano conquistando sempre più cuori, trasformandosi da semplice curiosità esotica a veri e propri punti di riferimento per chi cerca sapori autentici e momenti di convivialità.
La combinazione perfetta di piccole delizie da condividere e bevande rinfrescanti crea un rituale che apprezzo tantissimo ogni volta. Credo fermamente che l’evoluzione della cucina giapponese stia portando gli izakaya a diventare i nuovi luoghi d’incontro preferiti, capaci di offrire un’immersione culturale senza pari.
Approfondiamo nei dettagli qui di seguito.
Quando penso a un’esperienza culinaria che mi ha davvero colpito, l’immagine di un autentico izakaya giapponese mi balza subito alla mente. Non è solo il cibo squisito, ma quell’atmosfera vibrante e incredibilmente accogliente, quasi un abbraccio caloroso dopo una lunga giornata, che ti fa sentire immediatamente a casa.
Ho notato come, anche qui in Italia, questi piccoli gioielli stiano conquistando sempre più cuori, trasformandosi da semplice curiosità esotica a veri e propri punti di riferimento per chi cerca sapori autentici e momenti di convivialità.
La combinazione perfetta di piccole delizie da condividere e bevande rinfrescanti crea un rituale che apprezzo tantissimo ogni volta. Credo fermamente che l’evoluzione della cucina giapponese stia portando gli izakaya a diventare i nuovi luoghi d’incontro preferiti, capaci di offrire un’immersione culturale senza pari.
Approfondiamo nei dettagli qui di seguito.
L’Anima Vibrante dell’Izakaya: Un Luogo di Condivisione e Legami
L’izakaya non è semplicemente un ristorante, è un’istituzione sociale, un punto di riferimento dove le persone si incontrano per rilassarsi dopo una lunga giornata di lavoro, per celebrare piccole vittorie o semplicemente per condividere momenti preziosi con amici e colleghi.
Ricordo la prima volta che ho messo piede in un vero izakaya a Tokyo; l’energia era palpabile, le risate si mescolavano al tintinnio dei bicchieri e ai profumi invitanti che emanavano dalla cucina.
Mi sono sentita subito avvolta da un’atmosfera incredibilmente accogliente, quasi come se fossi entrata nel salotto di casa di un amico, ma con un tocco esotico che stuzzicava ogni mio senso.
Non è come andare in una pizzeria o in un classico ristorante italiano dove ognuno ordina il suo piatto principale; qui l’idea è proprio quella di ordinare una miriade di piccole portate diverse e metterle al centro del tavolo, permettendo a tutti di assaggiare e condividere, creando un legame speciale attraverso il cibo e il brindisi.
Questo aspetto della condivisione è, a mio avviso, ciò che rende l’esperienza così unica e appagante, un vero antidoto alla solitudine e alla frenesia della vita moderna.
1. L’Accoglienza Che Ti Fa Sentire a Casa
Una delle cose che mi ha colpito di più degli izakaya è la loro capacità di farti sentire immediatamente a tuo agio. Appena varchi la soglia, vieni accolto da un coro di “Irasshaimase!” – un benvenuto caloroso che ti avvolge e ti fa dimenticare lo stress esterno.
Gli interni spesso sono un mix affascinante di tradizione e modernità, con banconi in legno, piccole nicchie intime e a volte anche tavoli alla giapponese dove si mangia seduti per terra.
Ho sempre apprezzato la luce soffusa, quasi intima, e le decorazioni che richiamano l’essenza della cultura giapponese, ma senza mai essere eccessive.
È un ambiente che invita alla conversazione, al riso e al rilassamento, molto diverso dalla formalità che a volte si trova in altri tipi di ristoranti.
Questa atmosfera rilassata e conviviale è, secondo la mia esperienza, la vera chiave del loro successo, sia in Giappone che, sempre di più, qui in Italia, dove cerchiamo spazi autentici per staccare la spina.
2. Il Rumore della Felicità: Un Social Hub Inarrestabile
L’izakaya è il luogo dove le storie prendono vita. Ho visto gruppi di amici ridere a crepapelle, colleghi celebrare un affare concluso, coppie godersi una serata romantica ma informale.
Il brusio di fondo non è mai fastidioso, ma è piuttosto un “rumore della felicità”, un sottofondo costante che ti avvolge e ti fa sentire parte di qualcosa di più grande.
La gente parla, ride, brinda, e non c’è la fretta di liberare il tavolo; si è invitati a prolungare la serata, a ordinare un’altra piccola pietanza o un altro bicchiere di sake.
Questa libertà di interazione e la mancanza di formalità rendono l’izakaya un vero e proprio “social hub”, un punto di incontro spontaneo e genuino. Per me, è sempre stato un modo meraviglioso per immergermi nella cultura locale, non solo assaggiando il cibo, ma vivendo l’interazione umana nel suo aspetto più autentico e gioioso.
Un Viaggio di Sapori: Piccoli Capolavori da Condividere
Quando penso alla cucina degli izakaya, la prima cosa che mi viene in mente è la varietà incredibile e la presentazione meticolosa di ogni piatto, anche il più semplice.
Non si tratta di una cena tradizionale con antipasto, primo e secondo, ma di una sequenza continua di piccole portate, chiamate “otsumami”, che arrivano al tavolo man mano che vengono preparate.
Questo permette di assaggiare tantissime cose diverse, stimolando il palato con un’esplosione di sapori e consistenze. Ogni piatto è pensato per essere condiviso, invitando a provare un boccone qui e uno là, creando un’esperienza gastronomica dinamica e divertente.
Dagli spiedini di pollo alla griglia, i famosi yakitori, ai fritti croccanti come il karaage, passando per verdure fresche e stufati saporiti, c’è sempre qualcosa di nuovo e sorprendente da scoprire.
La bellezza sta proprio nel non sapere cosa arriverà dopo e nel lasciarsi guidare dalla curiosità culinaria.
1. L’Arte dei Piccoli Piatti: Un Assortimento Infinito
Ciò che rende la cucina izakaya così affascinante è la sua infinita varietà. Non si è mai costretti a scegliere un solo tipo di cibo; al contrario, si è incoraggiati a esplorare.
Ho provato di tutto, dal saporito edamame, che è l’apripista perfetto per qualsiasi pasto izakaya, alle patate fritte con alghe nori, un comfort food inaspettato ma delizioso.
C’è sempre un equilibrio tra piatti leggeri e rinfrescanti e altri più ricchi e sostanziosi, il che permette di costruire un percorso di degustazione personalizzato.
La mia esperienza mi ha insegnato che il segreto è ordinare un paio di piatti alla volta, gustarli lentamente e poi ordinarne altri, seguendo l’istinto e la conversazione.
Questa flessibilità rende l’esperienza culinaria sempre fresca e mai monotona, stimolando la voglia di tornare per provare ciò che non si è assaggiato prima.
2. Abbinamenti Perfetti: Birra, Sake e Oltre
Un elemento fondamentale dell’esperienza izakaya è l’abbinamento tra cibo e bevande. La birra giapponese, leggera e rinfrescante, è un classico intramontabile che pulisce il palato tra un boccone e l’altro.
Ma il vero viaggio inizia con il sake: caldo o freddo, secco o fruttato, ogni varietà può esaltare sapori diversi dei piatti. E poi c’è lo shochu, un distillato di patate, riso o orzo, che può essere bevuto liscio, con acqua o soda.
La scelta è vasta e spesso mi lascio consigliare dal personale dell’izakaya, che è sempre molto preparato sugli abbinamenti. Ricordo una volta, a Milano, in un piccolo izakaya nascosto, mi hanno consigliato un sake secco con dei calamari grigliati e l’accostamento era semplicemente divino, un’esplosione di sapori che non avrei mai immaginato.
È questa attenzione ai dettagli, anche nella scelta della bevanda giusta, che eleva l’esperienza a un livello superiore.
Oltre il Sushi e il Ramen: La Vera Essenza della Cucina Giapponese Informale
Spesso, quando si pensa alla cucina giapponese in Italia, le prime cose che vengono in mente sono il sushi e il ramen. E sebbene siano piatti magnifici, l’izakaya offre uno sguardo molto più profondo e autentico sulla gastronomia quotidiana del Giappone.
È qui che si scoprono quei piatti “casalinghi” o da strada, preparati con amore e maestria, che rappresentano il vero comfort food giapponese. Non si tratta di alta cucina elaborata, ma di sapori semplici, schietti e incredibilmente appaganti, che scaldano il cuore e l’anima.
Ho imparato che la vera essenza della cucina giapponese, quella che i giapponesi amano e mangiano ogni giorno, si trova proprio nelle piccole portate di un izakaya, dove la freschezza degli ingredienti e la cura nella preparazione sono sempre al primo posto.
1. Spiedini e Grigliate: Il Profumo della Tradizione
Gli spiedini, o “kushiyaki”, sono un’icona dell’izakaya. Dai classici yakitori (pollo in varie parti) ai gamberi, verdure e persino formaggi avvolti nel bacon, la griglia regala sapori affumicati e consistenze perfette.
È qualcosa che va ben oltre il semplice barbecue; c’è una precisione nella cottura, un’attenzione a non bruciare ma a dorare perfettamente ogni pezzo, che si percepisce in ogni boccone.
Personalmente, sono innamorata del “tsukune”, polpette di pollo macinato, spesso con un tuorlo d’uovo per intingere, che sono succulente e ricche di sapore.
Ogni izakaya ha le sue specialità e i suoi segreti nella preparazione degli spiedini, e parte del divertimento sta proprio nello scoprirli e confrontarli.
È come un rito, sedersi al bancone e guardare gli chef mentre cucinano abilmente questi capolavori direttamente sulla brace.
2. Comfort Food Classici: Piatti che Nutrono l’Anima
Oltre agli spiedini, gli izakaya sono famosi per una miriade di piatti che sono il vero comfort food giapponese. Pensate al “karaage”, bocconcini di pollo fritto croccanti fuori e succosi dentro, un vero must.
Oppure i “gyoza”, ravioli ripieni di carne o verdure, cotti alla perfezione, spesso con una parte croccante sul fondo. Ma ci sono anche stufati lenti come l'”oden”, un brodo caldo con una varietà di ingredienti come uova, tofu e verdure, perfetto per le serate più fresche.
Questi piatti non sono solo cibo; sono un pezzo di cultura, storie di famiglia e tradizione culinaria. Sono i piatti che i giapponesi mangiano a casa o dopo il lavoro, quelli che danno conforto e saziano profondamente.
La mia scoperta preferita è stata il “takoyaki”, polpette di polpo fritte, soffici all’interno e leggermente croccanti fuori, servite con salse e fiocchi di bonito danzanti; un’esplosione di gusto e divertimento.
Categoria di Piatto | Descrizione e Esperienza | Abbinamento Consigliato |
---|---|---|
Spiedini (Kushiyaki) | Varietà incredibile di carne, pesce e verdure grigliate alla perfezione. Ogni boccone è una scoperta, dalla carne succulenta alle verdure croccanti. La mia preferita è sempre stata il yakitori di pollo, un classico che non delude mai e che ordino quasi sempre per primo. | Birra Asahi o Sake Secco |
Fritti (Agemono) | Dai gyoza croccanti al karaage succoso, questi piatti offrono una consistenza irresistibile e sono perfetti per iniziare o per accompagnare una chiacchierata animata. Il tempura leggero e croccante mi ha sempre stupito per la sua delicatezza e per come riesce a valorizzare anche le verdure più semplici. | Shochu o Birra Artigianale |
Piatti Freddi (Reishoku) | Dalle insalate fresche ai sashimi delicati, questi piatti sono ideali per bilanciare i sapori più intensi e offrire un contrasto rinfrescante. Il tofu freddo con salsa di soia e zenzero è un’oasi di freschezza, soprattutto dopo una serie di piatti più ricchi. | Sake Fresco e Fruttato |
Le Bevande: Protagoniste Indiscusse della Tavola Izakaya
Non si può parlare di izakaya senza dedicare un ampio spazio alle bevande. Sono infatti un elemento imprescindibile dell’esperienza, tanto quanto il cibo, se non di più.
L’atto di bere insieme, di brindare (il famoso “kanpai!”), è un rituale che rafforza i legami e amplifica il piacere della convivialità. Dalle birre gelide ai sake più pregiati, ogni izakaya ha una sua selezione curata, pensata per accompagnare al meglio le varie proposte culinarie e per soddisfare ogni palato.
La scelta della bevanda giusta non è un dettaglio, ma una parte integrante della scoperta e del divertimento, che a volte può anche portare a discussioni animate e scoperte inaspettate.
Mi ricordo serate intere passate a provare diversi tipi di sake, confrontando le loro note aromatiche e le sensazioni che lasciavano al palato.
1. Il Mondo del Sake, Shochu e Oltre
Il sake, la bevanda nazionale giapponese, è il re indiscusso dell’izakaya. Servito caldo o freddo, in piccole coppe o in tradizionali “masu” di legno, offre una gamma di sapori e aromi che possono variare dal fruttato al terroso, dal dolce al secco.
Personalmente, ho sviluppato una predilezione per i “junmai” (sake puro, senza aggiunta di alcol), che trovo eleganti e versatili. Ma l’offerta non si ferma qui: lo shochu, un distillato più forte del sake, può essere bevuto liscio, con ghiaccio, diluito con acqua o mescolato con tè e frutta, e offre un’alternativa interessante per chi cerca qualcosa di più robusto.
Non mancano poi le birre giapponesi, come Asahi o Sapporo, sempre gelide e perfette per rinfrescare il palato, e una selezione crescente di birre artigianali locali e internazionali.
Ho visto anche izakaya offrire “umeshu”, un liquore di prugne dolce e aromatico, ottimo per chiudere la serata.
2. I Chuhai e le Bevande Analcoliche Creative
Un’altra categoria di bevande molto popolare negli izakaya sono i “chuhai” (abbreviazione di “shochu highball”), una miscela di shochu con soda e succo di frutta, spesso limone o pompelmo.
Sono leggeri, rinfrescanti e perfetti per sorseggiare durante tutta la serata senza appesantirsi. Ma non si tratta solo di alcolici; gli izakaya, specialmente quelli più attenti alle esigenze di tutti, offrono anche una vasta gamma di bevande analcoliche creative.
Dai tè verdi giapponesi di alta qualità, caldi o freddi, ai succhi di frutta esotica, fino alle limonate artigianali. Ricordo un izakaya dove servivano un tè verde matcha ghiacciato così rinfrescante e aromatico che quasi mi dimenticavo della sete.
Questa varietà assicura che chiunque, indipendentemente dalle sue preferenze, possa godersi appieno l’atmosfera e i sapori dell’izakaya, partecipando al rito del brindisi e della convivialità.
L’Izakaya in Italia: Una Conquista Culinaria e Culturale
In questi anni, ho notato con grande piacere come la cultura dell’izakaya stia radicandosi sempre di più anche qui in Italia. Non è più solo una nicchia per intenditori di cucina giapponese, ma sta diventando un vero e proprio fenomeno, apprezzato da un pubblico sempre più vasto che cerca esperienze culinarie autentiche e divertenti.
L’adattamento ai gusti italiani è spesso delicato e rispettoso, con chef che sanno combinare la tradizione giapponese con un tocco di creatività locale, senza snaturare l’essenza dell’izakaya.
Questo ha permesso a molti di noi di scoprire un lato del Giappone che va oltre gli stereotipi, un lato più intimo, conviviale e incredibilmente saporito.
Vedere questi locali fiorire nelle nostre città è per me un segno che siamo sempre più aperti a nuove esperienze e culture.
1. Cosa Cercare in un Autentico Izakaya Italiano
Se siete alla ricerca di un vero izakaya qui in Italia, ci sono alcuni segnali che la mia esperienza mi ha insegnato a riconoscere. Innanzitutto, l’atmosfera: deve essere vivace ma non caotica, accogliente e informale, magari con un bancone dove si può vedere lo chef all’opera.
Poi, il menu: cercate una vasta gamma di “otsumami”, piatti piccoli e vari, non solo sushi. La presenza di specialità alla griglia, come yakitori, e di piatti di conforto meno conosciuti è un ottimo indicatore.
Anche la selezione di sake e shochu è cruciale; un buon izakaya avrà una carta delle bevande curata e personale competente in grado di guidarvi. Infine, l’attenzione alla freschezza degli ingredienti è fondamentale, proprio come in Giappone.
Mi fido sempre di più dei locali che mostrano un’autentica passione per ciò che fanno, dalla scelta delle materie prime alla presentazione dei piatti.
2. I Miei Consigli per un’Esperienza Memorabile
Per chi si avvicina per la prima volta al mondo dell’izakaya in Italia, il mio consiglio è di andare con la mente aperta e tanta voglia di sperimentare.
Non abbiate paura di chiedere consigli al personale, sono lì per aiutarvi a navigare nel menu e negli abbinamenti. Ordinate più piatti piccoli invece di pochi grandi, in questo modo potrete assaggiare una varietà maggiore e scoprire nuovi sapori.
Condividete sempre! L’izakaya è fatto per la condivisione, è parte integrante dell’esperienza sociale. E non dimenticate di brindare spesso con i vostri compagni di tavolo!
Ho scoperto che i migliori izakaya qui in Italia sono quelli che riescono a ricreare non solo i sapori, ma anche l’atmosfera autentica e lo spirito di convivialità che rende questi luoghi così speciali in Giappone.
Spesso li trovo in zone un po’ nascoste, piccole gemme da scoprire con passaparola o con un po’ di esplorazione urbana.
L’Izakaya come Scelta di Vita: Un Rito Moderno
In definitiva, l’esperienza izakaya è molto più di una semplice cena fuori; è un vero e proprio rito moderno, un momento per staccare la spina dalla routine, immergersi in una cultura diversa e riconnettersi con le persone.
È una filosofia di vita che celebra la condivisione, la scoperta e il piacere dei piccoli momenti. Ogni volta che varco la soglia di un izakaya, mi sento trasportata in un altro mondo, un luogo dove il tempo rallenta e le preoccupazioni svaniscono, sostituite dal buon cibo, dalle risate e dalle chiacchiere sincere.
Non è un caso che stiano diventando così popolari anche da noi; rispondono a un bisogno profondo di autenticità, di calore umano e di esperienze significative che vanno oltre il semplice atto di mangiare.
1. Il Rituale della Condivisione e della Connessione
Il cuore pulsante dell’izakaya è il rituale della condivisione. È il mettere al centro del tavolo una serie di piatti e lasciare che ognuno si serva, commentando i sapori, scoprendo nuove consistenze insieme.
È un modo per abbattere le barriere, per stimolare la conversazione e per creare un senso di unità. Non si tratta solo di dividere il cibo, ma di condividere l’esperienza, le risate, le storie.
L’ho provato molte volte con amici italiani che all’inizio erano un po’ scettici, abituati alla cena “all’italiana” con piatto individuale, ma dopo pochi minuti si sono lasciati trasportare dalla convivialità dell’ambiente e si sono ritrovati a ordinare, assaggiare e commentare con entusiasmo ogni boccone.
È questo spirito che mi affascina di più e che mi spinge a tornare in questi luoghi.
2. Perché gli Izakaya Riscuotono Successo Anche Qui
Credo che la ragione per cui gli izakaya stanno riscuotendo tanto successo in Italia sia proprio perché intercettano un bisogno latente nella nostra società: quello di un ritorno all’autenticità e alla convivialità informale.
In un mondo sempre più frenetico e digitale, l’izakaya offre un’oasi di pace e di connessione umana reale. È meno formale di un ristorante tradizionale ma più curato di un semplice bar.
Offre cibo di qualità, un’ampia scelta di bevande e, soprattutto, un’atmosfera che invita a rallentare e godersi il momento in compagnia. È un’esperienza che va oltre il pasto, diventando un vero e proprio stile di vita per chi cerca un luogo dove sentirsi a casa, anche a migliaia di chilometri dal Giappone.
Concludendo
L’avventura nell’universo dell’izakaya è, come avete capito, ben più di una semplice cena: è un’immersione profonda in una cultura che sa celebrare il cibo, la compagnia e la gioia dei piccoli, autentici momenti. Ogni volta che mi siedo in un izakaya, sento di entrare in un piccolo angolo di Giappone, un luogo dove la fretta svanisce e i legami si rafforzano sorso dopo sorso e boccone dopo boccone. La sua crescente popolarità in Italia testimonia un desiderio collettivo di esperienze culinarie che nutrano non solo il corpo, ma anche l’anima, offrendo un’autentica evasione dalla quotidianità.
Informazioni Utili da Sapere
1. Prenotazione Consigliata: Specialmente nei fine settimana o per gruppi numerosi, è quasi indispensabile prenotare in anticipo, dato che gli izakaya più autentici e apprezzati tendono ad essere sempre pieni. Non lasciatevi cogliere impreparati!
2. Esplorate il Menù: Non limitatevi a ciò che conoscete. Molti izakaya offrono specialità del giorno o piatti stagionali che sono vere gemme. Chiedete consigli al personale, spesso hanno ottimi suggerimenti basati sui vostri gusti.
3. Condivisione è la Chiave: Ricordate che l’izakaya è un’esperienza sociale. Ordinate diverse piccole portate e mettetele al centro del tavolo per assaggiare e condividere con tutti. Questo amplifica il divertimento e vi permette di provare più sapori.
4. Budget Aperto: Mentre i singoli piatti possono sembrare economici, la natura dell’izakaya di ordinare tante piccole cose può far lievitare il conto finale. Tenetelo a mente e godetevi la varietà senza esagerare troppo. Un pasto tipico può costare tra i 30 e i 50 euro a persona, a seconda di quanto si ordina e si beve.
5. Non Solo Sake: Sebbene il sake sia iconico, non esitate a esplorare altre bevande come shochu, birre giapponesi o anche i chuhai. C’è un’ampia scelta per tutti i gusti e per abbinamenti perfetti con i piatti.
Punti Chiave da Ricordare
L’izakaya è un’esperienza culinaria e sociale autentica che va oltre il semplice mangiare, privilegiando la condivisione di piccoli piatti e bevande in un’atmosfera vivace e informale. È il luogo ideale per scoprire la vera essenza della cucina giapponese quotidiana e per creare connessioni significative.
Domande Frequenti (FAQ) 📖
D: Perché gli izakaya stanno riscuotendo così tanto successo qui in Italia, trasformandosi da curiosità a veri e veri punti di riferimento?
R: Guarda, è una domanda che mi sono posto spesso anch’io. Credo che il segreto stia nella loro capacità di intercettare proprio la nostra indole italiana, quella del buon cibo condiviso e del “fare salotto” a tavola.
Ricordo la prima volta che sono entrato in un izakaya a Milano – sembrava un piccolo angolo di Tokyo, ma con un’accoglienza che mi ha ricordato le trattorie di casa nostra.
Non è solo il ramen o il sushi, ma la filosofia del “tapas” giapponesi, le piccole porzioni da provare e condividere, accompagnate da un buon sake o una birra artigianale.
È un’esperienza che va oltre il semplice pasto: è un rito sociale che si sposa perfettamente con la nostra voglia di stare insieme, di ridere, di chiacchierare in un ambiente rilassato ma vivace.
Hanno saputo tradurre il concetto in qualcosa che sentiamo nostro, pur mantenendo la loro autenticità.
D: Qual è l’elemento distintivo che rende l’esperienza in un izakaya diversa e più coinvolgente rispetto a un classico ristorante giapponese?
R: Ah, questa è la chiave! Non è un semplice ristorante giapponese, dove magari ti siedi, ordini il tuo piatto e via. L’izakaya è proprio un’altra storia, un mondo a sé.
La differenza lampante, per me, è quell’atmosfera così unica e vibrante che respiri appena varchi la soglia. Non è formale, non è silenzioso; è un pullulare di voci, risate, tintinnii di bicchieri, un calore umano palpabile.
Poi c’è il menu: non ti aspetti solo sushi o sashimi (anche se magari qualcosa c’è), ma un’infinità di “piattini” diversi – yakitori, tempura, gyoza, insalate, stufati…
È un invito a esplorare, a ordinare un po’ di tutto e a condividere. E non dimentichiamoci le bevande! Il focus è forte sul sake, sulla birra giapponese, sugli shochu.
Ti siedi e senti che è un luogo dove restare, dove socializzare, dove immergersi davvero in un pezzo di cultura giapponese, quasi come essere catapultato per qualche ora in un vicolo di Shinjuku.
È molto più di un pasto, è un’esperienza sensoriale e conviviale completa.
D: Per chi si avvicina per la prima volta al mondo degli izakaya in Italia, cosa consigli di ordinare per iniziare e come funziona l’esperienza di condivisione?
R: Ottima domanda, perché è un’esperienza da vivere con la giusta mentalità! Il mio consiglio spassionato per chi è alla prima volta è di andare con un gruppo di amici, almeno in due o tre.
La bellezza dell’izakaya sta proprio nella condivisione, quindi dimenticatevi l’idea del “mio piatto”. Iniziate con qualcosa di classico e intramontabile come gli edamame, per stuzzicare l’appetito.
Poi, assolutamente, gli yakitori – gli spiedini di pollo (ma ci sono anche di verdure o carne), ce ne sono tantissime varianti, ordinate un paio di tipi diversi per persona.
I gyoza (ravioli) sono un must, e non sottovaluterei la tempura, magari di verdure miste, leggera e saporita. Se siete avventurosi, provate un karaage (pollo fritto) o qualche piccola insalata.
L’idea è ordinare 2-3 piattini a testa, e poi man mano che si finiscono, si ordinano altri. E non dimenticate di accompagnare il tutto con una buona birra Asahi o un sake caldo o freddo, a seconda dei gusti.
L’importante è lasciarsi andare, assaggiare un po’ di tutto dal centro tavola e godersi la compagnia. È un modo fantastico per esplorare la cucina giapponese al di là del sushi, in un contesto divertente e informale, dove spendere magari 30-40 euro a persona ma uscire soddisfatti e con un bel ricordo.
📚 Riferimenti
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